Spaghetti chart. Un nome “bizzarro” per uno strumento davvero utile.
In quale contesto ci troviamo? Nell’area di produzione di un’azienda manifatturiera, nel fulcro dell’attività.
Benché procedure e processi siano necessariamente correlati tra aree aziendali (ufficio tecnico, ufficio acquisti etc…) la produzione è il cuore pulsante di ogni attività produttiva. È questa l’area che, mantenendo la metafora corporea, godendo di buona salute consente all’azienda di percorrere il suo cammino senza affaticamenti.
Come valutarne lo stato di salute?
Sicuramente il commercialista con il suo lavoro certosino è in grado di fornire delle ottime indicazioni alla direzione ma, per vagliare ogni aspetto, è opportuno analizzare l’area da un punto di vista lavorativo utilizzando altri strumenti.
Quali?
Il controllo statistico dei processi produttivi è uno di questi, insieme all’organizzazione aziendale.
Come si agisce?
- Analisi preliminare
- Suggerimenti strategici
- Monitor dei dati
L’analisi preliminare si avvia effettuando una fotografia della situazione attuale.
Si analizzano in questa fase:
- Le procedure
- I processi in essere
- Il layout aziendale
Per supportare questa preziosa fase si ricorre a degli strumenti chiave:
- Business model chart
- Spaghetti chart
Di cosa stiamo parlando?
Ci riferiamo a quelle strumentazioni che mettano nero su bianco (anzi a colori su bianco per essere precisi) la situazione odierna: le collaborazioni tra uffici/aree, le procedure effettuate e i percorsi attuati.
Sappiamo bene infatti come la produzione sia l’area più dinamica di un’azienda.
Qui vediamo raramente scrivanie e PC. Sono invece presenti macchine, strumentazioni e persone, le quali, per svolgere bene il loro lavoro, hanno a volte necessità di muoversi dalla loro postazione.
Questi movimenti sono propedeutici o dannosi per l’azienda?
Per capirlo è necessario entrare nella metodologia lean, vagliare i muda e comprendere l’effettiva necessità di queste azioni.
Per concretizzare in fase preliminare questo aspetto, possiamo ricorrere a uno strumento dal nome bizzarro per noi italiani, ma che rende molto bene l’idea: lo Spaghetti chart.
Di cosa si tratta?
Si tratta di un grafico in cui vengono riproposti tutti gli spostamenti effettuati dagli operatori nell’arco della loro giornata lavorativa. Movimenti ritenuti necessari per poter svolgere adeguatamente il lavoro, ma spostamenti spesso “intrecciati” fra loro a causa di un layout aziendale non performante.
Accade davvero o stiamo parlando di pura teoria?
Vi riportiamo un esempio concreto:
Fig. 1
Quindi si, accade davvero! Lo abbiamo visto con i nostri occhi.
Per questo, prima di approfondire ogni altro aspetto, il primo step da valutare è proprio il layout e le procedure ad esso correlate, ottimizzarlo alla luce delle evidenze emerse e analizzare costantemente i risultati.
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